Descrizione

SCRIVERE DI RICORDI

Da sempre le malattie infettive hanno afflitto l’umanità ed in questo nostro tempo la tragedia, che ci ha colpito, è stata causata dall’epidemia del virus Covid-19.

Una pandemia che, arrivata in Italia nel febbraio 2020, ha sconvolto la situazione sanitaria ed economico-sociale della nostra nazione e, dilagando in tutto il pianeta, ha causato la tragedia di milioni di vittime.

Anche nel Polesine e nella nostra città di Rovigo, purtroppo, il virus ha colpito, costringendo le persone all’isolamento, a vivere in un tempo sospeso: blocco delle attività, quarantene, distanziamento sociale e il perenne timore del contagio.

Così nella solitudine, nello sconsolato silenzio, nella mente si ascoltano i pensieri e rivivono passate emozioni.

Maria Rosa, la nostra vivace e capace autrice, dall’attiva vita culturale e sociale, mal sopportando la noia delle ore silenti che non passano mai, si rende conto, così confinata in casa, di avere una fornita libreria, e che potrebbe dedicare più tempo alla lettura, ma ancor più che dispone di un libriccino, quasi dimenticato, ma prezioso, nella sua mente. Timorosa inizia a sfogliarlo e trova una voce amica, che nel tempo aveva quasi rimosso e scordato. Scopre così il suo alter ego, un altro io, sfaccettature nascoste del suo essere che ora comincia a rileggere e che la invitano al racconto.

In effetti le è sempre piaciuto scrivere e i ricordi, ora più che mai, premono in lei, tanto che pubblica, in breve tempo, la sua opera prima: Pensieri e parole. La raccolta di racconti incontra subito il consenso di amici e lettori e, Maria Rosa, in breve tempo, mette in cantiere un altro volume.

Sollecitata dalla Presidente del Circolo Sociale e dai cari amici dei tornei di Burraco, di viaggi e incontri conviviali, annota altri episodi delle sue vicende personali, della comunità e ancora esperienze, riflessioni, piccoli e grandi eventi che accadono nel mondo intero, dalla terra allo spazio: dalla terra alla luna.

E seguono altri fatti: titola il brano, breve introduzione e poi dalla penna fioriscono i tanti accadimenti, le trasformazioni, i cambiamenti epocali che ripercorrono la seconda metà del secolo scorso sino ai nostri giorni.

Dolci, delicate le parole del brano Ricordi di infanzia 0/6 anni: “Finalmente dopo 3 maschi sono nata io, una femminuccia dai capelli rosso fuoco. Quando nacqui mio padre sembrava impazzito (dalla gioia ovviamente), e dalla camera da letto, in pieno inverno prendeva questo fagottino fasciato fino al midollo e mi sporgeva dal balcone per farmi vedere ai passanti e ai clienti del negozio, tanta era la gioia di questo evento”. Che meraviglia che infinita felicità, una Rosa portatrice d’amore.

E ancora mi piace ricordare la sua affezione per la natura, da Montagna – ricordi: “Com’era bello raccogliere i profumati ciclamini, le more che ti lasciano tutto il “rossore” sulle mani, le stelle alpine a 3.000 metri. Lungo il tragitto vedere qualche scoiattolo, o la chiesetta di montagna nascosta tra i pini.” Pare di respirare quell’aria fresca e sottile.

Straordinaria l’importanza del rapporto con gli altri, una “sacralità” che aiuta a vivere, da Le amiche al bar: “Sin dall’infanzia cerchi intimamente con occhi “parlanti” l’amico a cui porgere l’altra mano per poter camminare insieme”. Vicinanza, “stammi vicino”, si dice nei momenti di afflizione, perché essere accanto, l’amicizia vera rassicura e lenisce le ansie, gli affanni dell’anima.

Scritti a carattere autobiografico dove aleggia una rassicurante vena di serenità, pacatezza, e non mancano le intime riflessioni, i drammi, i contrasti della vita, ma prevalgono messaggi di bene, di fiducia, positivi che aiutano ad attenuare i momenti bui dell’esistenza e che sanno positivamente coinvolgere il lettore. Un florilegio di ricordi per una scrittura veloce, discorsiva con qualche tono di ironia che incuriosisce ed invita alla lettura.

Aurora Gardin

© 2022 Maria Rosa Osti ­­­

Finito di stampare nel mese di novembre 2022